La Marca fortificata
La Marca fortificata: la Sinistra Piave
La particolare morfologia del territorio collinare e pedemontano a nord di Treviso ha favorito, fin dai tempi antichi, la creazione di un fitto sistema di siti fortificati allocati nei punti strategici del paesaggio agricolo. I siti di maggiore interesse, anche per le testimonianze ancora presenti, sono:
Torre di Rai
A San Polo di Piave in località Rai, su una collinetta, forse muttera pre romana, si trovano i resti di un’antica torre, la parte superstite di un castello costruito nel X secolo che fu distrutto agli inizi del Quattrocento da Pippo Spano, cavaliere di ventura al comando delle orde ungheresi che dilagarono in questa zona.
Il Castello di Collalto (Susegana), costruito da Ensedisio I nel 1110, fu voluto dai Trevigiani per tenere sotto controllo i territori alla sinistra del fiume Piave. Tra i ruderi di questo antico maniero la leggenda vuole si aggiri il fantasma di Bianca, giovane fanciulla murata viva dalla gelosa Chiara Da Camino che l’accusò di essere l’amante di suo marito, Tolberto da Collalto.
Il Castello di San Salvatore dei Conti Collalto (Susegana)
L’imponente sistema fortificato, che spesso fu raffigurato dal celeberrimo pittore G. B. Cima negli sfondi dei suoi quadri, è uno dei più vasti d’Italia e appartiene ancora alla nobile famiglia che lo ha costruito.
Bombardato durante la Prima guerra mondiale, quando fu utilizzato come osservatorio dell’artiglieria austro-ungarica, il complesso sta ora ritornando al suo antico splendore grazie agli accurati restauri che nel 2003 ne hanno permesso l’apertura al pubblico.
Il Castelvecchio a Conegliano: la costruzione del castello fu autorizzata dal vescovo di Belluno nel 1016, ma le strutture difensive raggiunsero la massima espansione nel XIV secolo quando, Scaligeri prima e Carraresi poi, fortificarono il borgo con tre cinte murarie munite di numerose torri.
Oggi si possono ammirare alcune testimonianze di questa complessa struttura fortificata: la Torre della Guardia – oggi Museo civico – sulla cima del colle, con i resti della bastite e la Torre mozza, gli archivolti Carraresi lungo il percorso della Castagnera, le mura del Refosso, le porte urbiche.
Ruderi del castello di Cordignano
Fu dimora dei da Camino dal 1139 al 1388, ma una rocca era già stata costruita in precedenza dai Longobardi nel punto in cui un’antica strada romana proveniente dall’Alto Friuli abbandonava la Pedemontana per dirigersi verso Treviso. Il castello fu devastato dai Turchi abbattutisi sul territorio nel 1499; l’incuria dei feudatari veneziani contribuì a ridurlo in rovina.
Il castello di San Martino a Ceneda
Di origine Longobarda, è stato per secoli la residenza del Vescovo conte che governava la città ed è tutt’oggi sede del Vescovado di Vittorio Veneto. Per raggiungerlo bisogna percorrere la via Brevia che parte nei pressi del Museo della Battaglia in piazza Giovanni Paolo I. Immerso in un paesaggio punteggiato di vigne e ulivi, dal castello si può ammirare uno splendido panorama che si allarga dal centro storico di Ceneda alla pianura che dai piedi delle colline si stende fino a Colle Umberto.
La visita degli interni è possibile sono in alcune occasioni.
Il Castrum e le fortificazioni di Serravalle (Vittorio Veneto): questo sito di proprietà privata, visitabile su richiesta, è il risultato di una sovrapposizione storica di interventi militari e abitativi: Romani, Longobardi, Franchi, Caminesi, Veneziani hanno lasciato qui tracce del loro passaggio. Oltre a visitare il Castrum si possono anche ammirare i resti della cinta muraria duecentesca e le porte della città.
Castello Brandolini a Cison di Valmarino
Il Castello Brandolini, ora Castelbrando Colomban, sovrasta i borghi di Valmareno e di Cison di Valmarino.
La valle sottostante, di origine glaciale, ospitò insediamenti umani sin dal periodo paleoveneto e poi in epoca romana; fu vigilata da una vera e propria fortificazione già nell’ Alto medioevo, periodo nel quale il territorio subì le invasioni degli Ungari. Diventata sede di un piccolo feudo, passò sotto il controllo di vari Signori, tra cui i Da Camino, ed entrò infine a far parte del dominio della Repubblica di Venezia. Quest’ultima, nel 1436, la donò a Brandolino IV Brandolini da Bagnacavallo e a Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, condottieri di ventura al servizio della Repubblica. L’anno seguente il Gattamelata, tornato alla vita militare, per 3000 ducati la cedette al compagno che, sposatosi con Filippa degli Alidosi, si insediò stabilente nel territorio.
Il lungo periodo di pace garantito dalla Serenissima permise ai Brandolini di trasformare la fortezza in un palazzo signorile di stile rinascimentale, affiancato nel XVIII secolo da un imponente corpo aggiuntivo, dotato, tra l’altro, di un innovativo sistema di riscaldamento centralizzato.
Il castello rimase di proprietà dei Brandolini fino al 1959, quando fu venduto prima ai Salesiani e poi nel 1997 all’imprenditore Massimo Colomban che lo ha restaurato. Oggi il complesso ospita un hotel, dei ristoranti e un centro benessere.
Torri di Credazzo
Sono ciò che rimane dell’antica fortezza costruita attorno al IX secolo quale baluardo contro le invasioni degli Ungari. Divenuto castello caminese nel 1233, fu poi acquistato dai Collalto nel 1321, ma venne distrutto da Pippo Spano quale rappresaglia contro Venezia e i suoi alleati.
La Marca fortificata: la Destra Piave
A Casale sul Sile, in via de Santi, si può ammirare dall’esterno la Torre carrarese. Si tratta di un edificio di forma cilindrica che si sviluppa su quattro piani, unica parte superstite di una fortezza costruita dai Trevigiani per controllare l’importante via d’acqua del Sile.
Sui muri esterni reca tracce di decorazioni con i colori araldici dei Carraresi, la famiglia di origine padovana che conquistò questo territorio negli anni Ottanta del XIV secolo. All’interno dell’edificio si conservano affreschi cinquecenteschi.
Asolo è caratterizzata dalla presenza di due fortificazioni:
- La Rocca, una massiccia costruzione a pianta poligonale posta sulla cima del monte Ricco che sovrasta l’antico borgo. Caposaldo del sistema difensivo della città medievale, presenta mura alte quindici metri e spesse quattro.
- Il castello “della Regina”, situato nel centro storico, è un edificio di origine medievale. Fu dimora degli Ezzelini e poi della regina di Cipro Caterina Cornaro, che ospitò alla sua corte il cardinale Pietro Bembo che qui ambientò gli Asolani.
Torre di San Zenone degli Ezzelini
È tutto ciò che resta a ricordo del luogo dove sorgeva l’antico castello degli Ezzelini, rocca considerata inespugnabile, posto a controllo di un’importante via di comunicazione. Qui si rifugiò il fratello di Ezzelino III, Alberico, considerato il tiranno più crudele dell’epoca. Dopo mesi di assedio, nel 1260 il castello fu conquistato e raso al suolo; Alberico fu giustiziato insieme alla moglie e ai suoi otto figli.
Castelfranco Veneto
Edificato nel 1195 dai Trevigiani per presidiare questo territorio, confine naturale della Marca con le terre padovane e vicentine, fu definito Castelfranco perché i suoi abitanti furono esentati – fatti “franchi” appunto – dal pagamento delle tasse, quale ricompensa del loro impegnativo ruolo difensivo.
Il castello misura circa 230 metri di lato e conserva praticamente intatte le sue mura alte 17 metri, i quattro torrioni angolari e tre delle quattro porte originarie. Imponente è quella davanti – detta anche Porta Treviso – alta 43metri, che esibisce sulla facciata principale l’orologio e il leone di S. Marco in pietra d’Istria, simbolo del dominio veneziano, ambedue installati nel 1499.
Informazioni utili